Ciao a tutti,
siamo Laura ed Alessandro della sede locale di Firenze, di ritorno da Rio de Janeiro dove abbiamo avuto l’opportunità di partecipare al 10° Congresso Internazionale della Rede Unida in rappresentanza del SISM.
Prima di iniziare questo resoconto vorremmo ringraziare il SISM per questa magnifica opportunità ed il CSI di Bologna che ha tanto insistito affinché degli studenti potessero partecipare al congresso, Grazie a tutti.
Di seguito un report della nostra esperienza! Premettiamo che è stata un’avventura molto intensa, non facile da sintetizzare in una mail, siamo disponibili per ogni chiarimento! Leggetelo perché l’avventura brasileira non finisce qui…
La REDE UNIDA è una rete brasiliana di associazioni nata circa 25 anni fa con l’obiettivo di cambiare la formazione dei professionisti della salute e di consolidare il sistema sanitario nazionale brasiliano ( il SUS- Sistema Unico di Salute) così di renderlo ancor più equo ed efficiente, ampliando sempre più la partecipazione sociale e comunitaria.
L’idea della Rede è proprio quella di creare un network tra i vari operatori della salute, le università, lo stato e i municipi. I fondamenti della Rete sono cogestione, cooperazione, multidisciplinarietà; i soci sono tutti paritari e condividono sapere e risorse.
La Rede è costituita da differenti attori quali i rappresentanti dello stato federale (il Brasile è una repubblica federale), del municipio (in Brasile il comune è il principale gestore di servizi sanitari), ong, associazioni di studenti, ricercatori, università, agenti comunitari (…chi sono? ci arriveremo presto!), insomma chiunque lavori per il benessere della popolazione.
Perché siamo andati a Rio de Janeiro?
Il SISM è stato invitato a far parte della delegazione italiana, ospite al 10° congresso, per due principali motivi: il primo è stato quello di presentare durante una sessione internazionale l’esperienza del Laboratorio di Mondialità, il secondo quello di mostrare a noi studenti italiani come è strutturato il sistema sanitario brasiliano, quali sono i principi di base, le forze e debolezze del Sistema Unico di Salute (SUS) e di farci conoscere la realtà della Salute Collettiva.
Cosa abbiamo fatto?
Durante una delle sessioni internazionali abbiamo realizzato una presentazione di 20 minuti avente come tematica la formazione degli operatori sanitari. Nella stessa sessione hanno parlato Alessandro Rinaldi della RIISG, una ricercatrice catalana e una pedagogista del Ministero della Salute del Niger. Abbiamo dato un taglio particolare alla nostra presentazione, incentrandola sulla partecipazione studentesca attiva alla propria formazione, nello specifico della Salute Globale. Le presentazioni congiunte del Laboratiorio di Mondialità e della RIISG sono state molto apprezzate, stimolando così un dibattito. Dopo la sessione molte persone si sono avvicinate a noi chiedendoci ulteriori informazioni.
Abbiamo partecipato ad un workshop tenuto da un professore di Salute Collettiva (Ricardo, che verrà in Italia ad ottobre – Stay tuned!) durante il quale ci siamo confrontati sia con studenti che con operatori sanitari.
Durante il congresso i membri della Rede Unida hanno organizzato per le tre delegazioni straniere presenti (Cuba, Haiti e Italia) delle visite ai Centri di Salute di Rio de Janeiro.
Cos’è un centro di salute?
Il sistema sanitario brasiliano, il SUS, si è organizzato dando molta importanza alla primary health care, con delle prerogative differenti rispetto al modello italiano ed europeo in generale.
I principi sono: UNIVERSALITA’, EQUITA’, MULTIDISCIPLINARIETA’, PARTECIPAZIONE SOCIALE.
Il cuore del sistema sanitario è la comunità stessa che lavora attivamente per far fronte ai bisogni di salute della popolazione.
Per una migliore comprensione prendiamo ad esempio il municipio di Rio de Janeiro.
Il Municipio di Rio è il principale responsabile della gestione dei servizi sanitari locali; infatti il sistema sanitario è finanziato principalmente dalle tasse comunali e l’organizzazione dei servizi è gestita direttamente dal municipio.
Rio è suddivisa in aree, ognuna delle quali comprende all’incirca 4.000 abitanti, ogni area è a sua volta suddivisa in sotto-aree di circa 700 abitanti. In ognuna di queste sotto-aree è presente un equipe di operatori sanitari, costituita da un medico, un nutrizionista, un infermiere, un fisioterapista, uno psicologo, un dentista, un igienista dentale, un farmacista e un terapista occupazionale (ci possono essere delle piccole variazioni). Ogni equipe è affiancata da altri professionisti e specialisti, che vengono consultati in caso di bisogno (es. psichiatra, neurologo, cardiologo, ecc).
Ogni equipe lavora con circa 6 “agenti comunitari”. Un agente comunitario è una persona che, vivendo nella comunità, ha il compito di visitare almeno una volta al mese tutte le famiglie della propria area (circa 100 persone): raccoglie una sorta di anamnesi per ogni componente della famiglia, rileva i bisogni di salute di tutti i componenti della comunità e valuta sia i determinanti prossimali che distali di salute (situazione abitativa, lavoro, igiene, scolarizzazione, alimentazione, grado di attività fisica, ecc).
Una volta al mese, quindi, l’agente comunitario traccia un profilo della propria comunità (informatizzandolo tramite un data-base NAZIONALE) che viene riportato all’equipe, permettendo loro di creare un programma sanitario ad hoc per la comunità stessa e così anche il suo profilo di salute.
Ne deriva che l’approccio non è quello della domanda spontanea (ho mal di denti, vado dal dottore) ma quello della programmazione (sulla base del profilo di salute vengono programmati gli interventi sanitari sia sulla singola famiglia che su tutta la comunità), prevenzione (conoscendo i determinanti e i fattori di rischio si cerca di prevenire l’insorgere di malattie e di gestire le cronicità), partecipazione (la comunità stessa ha un ruolo attivo, l’attenzione è spostata dal singolo alla collettività).
Per rendervi ulteriormente chiara l’idea vi segnaliamo alcune delle loro iniziative, come ad esempio la predisposizione di palestre all’aperto gratuite all’interno delle quali si organizzano attività ginniche specifiche per ogni partecipante; l’organizzazione di camminate collettive; l’insegnamento dell’igiene dentale ai bambini; la creazione di spazi autogestiti da anziani che si dedicano ai bambini della comunità durante l’orario di lavoro dei genitori; la fornitura dei farmaci essenziali e gratuiti direttamente nei centri di salute; la predisposizione di centri di salute mentale aperti (i CAPS) all’interno della comunità; le cure odontoiatriche gratuite.
Il Centro di Salute è quindi il luogo fisico dove lavorano le varie equipe. Ogni equipe opera in modo orizzontale, senza nessuna gerarchia interna, decidendo insieme al paziente la gestione dei problemi di salute e quindi condividendo anche le resposabilità.
Il Centro di Salute è gestito in modo orizzontale da tutte le equipe presenti e in collaborazione con municipalità e i consigli cittadini.
Oltre alle visite ai centri di salute e alla presentazione del Laboratorio abbiamo avuto l’occasione di parlare con alcuni membri della Rede Unida, confrontando così le differenze tra i nostri sistemi sanitari e la formazione degli operatori sanitari nei diversi paesi.
E’ emerso che in Brasile c’è molta distanza tra la classe medica e gli altri operatori sanitari, quindi lo sviluppo del SUS è più problematico. Questo si riflette anche nei membri della Rede Unida che appunto raramente sono medici.
Inoltre abbiamo avuto l’occasione di conoscere la realtà degli studi universitari in Salute Collettiva. La Salute Colletiva è una realtà unica sul piano internazionale e anche piuttosto recente: è caratterizzata da una formazione MULTIDISCIPLINARE, che mira a ribaltare l’approccio bioriduzionista alla salute.
Prospettive future!
… insomma, UNA FIGATA PAZZESCA! L’esperienza non finisce qui! Oltre al nostro interesse e al nostro entusiamo (è la prima volta che il SISM è invitato a parlare ad un congresso internazionale) abbiamo registrato anche un interesse dei brasiliani ad approfondire ulteriormente la conoscenza della realtà italiana studentesca e non … to be continued !!
… una Caipirina sulla spiaggia di Copacabana è una figata pazzesca !!
Grazie ancora al CN della fiducia e dell’opportunità, Grazie ad Ardigò, Brigida e Francesco per le traduzioni simultanee e per averci inserito in questa realtà! e Grazie a tutta la delegazione italiana per le fantastiche serate, il Churrasco, la cachaça e la birra gelata a fiumi!
Laura e Alessandro